Questa mattina ho letto un’intervista interessante a Zuckerberg.
http://www.repubblica.it/…/_parleremo_solo_in_chat_il_mond…/
Spazia tra argomenti estremamente interessanti e futuribili, ma una risposta mi ha colpito particolarmente:
“Riesce a immaginare che un giorno la modalità più frequente di conversazione sarà la chat virtuale? Che le persone parleranno così tra loro?
“Certo”.”
Stiamo accelerando verso un Mondo in cui la virtualità sta pian piano soppiantando la realtà: ci sono molti casi in cui questo non è un male. Sarà bello quando le risorse di internet (diceva il fondatore di Facebook) saranno a disposizione di tutti, rendendo (forse) piu democratici i processi di apprendimento e di emancipazione.
Ma mentre leggevo quelle righe mi sono venute in mente molte conseguenze rispetto all’impatto che la crescente “virtualizzazione” delle nostre vite sociali sta producendo in noi.
Alcune sono racchiuse in questo bel video tratto dalla poesia “Look Up” di Gary Turk.
Cosa ci perdiamo, finché siamo con gli occhi, con le dita sullo schermo?
Ci perdiamo gli occhi degli altri, l’espressione condivisa di un’emozione, l’arrossire dell’altro, i movimenti, il contatto di un abbraccio, di una stretta di mano, il suono ascoltato con piena presenza e attenzione dell’altro, le meraviglie del mondo, le nostre emozioni per quello che c’è attorno a noi?
Quando guardiamo continuamente e a volte in maniera vuota uno schermo, siamo davvero Presenti a noi stessi, agli altri ed al Mondo?
Che cosa ci perdiamo?
Forse Opportunità.